Il mondo cambia velocemente e gli scacchi seguono la sua corsa, ma per un momento è stato il mondo a fermarsi, e i cavalli, le torri e gli alfieri hanno cominciato a correre veloci, come impazziti sulla scacchiera. Avete visto la serie TV di Netflix La regina degli scacchi? Be’, se la risposta è no, fatelo, perché da quel momento in poi niente è stato più lo stesso.
Una serie TV più vera della realtà
La regina degli scacchi è stata la prima serie TV dedicata all’universo scacchistico, un luogo statico, antico, fatto di figure scolpite nel legno, in bianco e in nero. Un luogo noioso, almeno fino a quel momento. Perché, dicevamo, niente è stato più lo stesso: la percezione di un gioco antico e noioso, in un mondo che va a mille all’ora, è cambiata radicalmente. Tutti si sono fermati a guardare i giocatori, si sono emozionati, hanno capito che la superficie delle cose è la vera noia, che è più bello andare in profondità.
Nuovi e vecchi giocatori di scacchi
Questa splendida serie TV ha avuto il merito di accendere i riflettori su un gioco che non aveva mai visto il palcoscenico, se non in qualche film o documentario di scarso interesse collettivo, e gli scacchi sono diventati interessanti, le mosse di aperture lasciavano a bocca aperta, nuovi giocatori hanno comprato una scacchiera su Amazon e hanno iniziato a giocare, guardando in modo nuovo i vecchi giocatori, non più scheletri da museo, ma maestri da esibizione.
La regina contro il re: scacco matto
La serie TV racconta le vicissitudini di Beth Harmon, ragazzina che vive l’esperienza dell’orfanotrofio e proprio lì impara il gioco degli scacchi, da un vecchio custode annoiato dalla vita. Orfanotrofio e adolescenza accompagnano la protagonista nel suo viaggio, insieme agli scacchi, in un crescendo di emozioni che portano Beth in cima al mondo, con gli alti dei successi e i bassi di un mondo fin troppo sessista, e ancora i bassi dell’abuso di alcol, degli psicofarmaci, delle difficoltà emotive per una vita fatta di sofferenza, che minano la strada verso il successo, verso il trionfo contro il campione mondiale degli scacchi.
Fantasia e realtà come bianchi e neri sulla scacchiera
Una donna e una scacchiera che rappresentano milioni di donne e milioni di scacchiere, nella lotta verso la parità dei sessi, verso l’educazione sentimentale, contro il maschilismo e contro i cortocircuiti della Storia. Con una storia inventata – storia intesa come trama – ma così forte e attraente da farcela credere vera e da cambiare davvero un pezzetto di mondo. Del mio, almeno.
Ma a questo punto, saprà il mondo scacchistico cavalcare l’onda della popolarità?